Dinastia flaviana antica Roma
Dinastia flaviana antica Roma

Storia romana 26: Dinastia Flavia - Vespasiano, Tito e Domiziano (Potrebbe 2024)

Storia romana 26: Dinastia Flavia - Vespasiano, Tito e Domiziano (Potrebbe 2024)
Anonim

Dinastia flaviana, (69–96), l'antica dinastia imperiale romana di Vespasiano (regnò 69-79) e i suoi figli Tito (79-81) e Domiziano (81-96); appartenevano alla gens Flavia.

Roma antica: gli imperatori dei Flavi

Il 22 dicembre 69, il Senato conferì a Vespasiano in blocco tutti i poteri imperiali con il famoso Lex de Imperio Vespasiani (“Legge

La caduta di Nerone (annuncio 68) e l'estinzione della dinastia giulio-claudiana era stata seguita da una guerra di successione che rivelò le basi militari del principato e la debolezza del legame che collegava l'imperatore con Roma. I successivi imperatori Galba, Otone, Vitellio e Vespasiano rappresentarono a loro volta le legioni di Spagna, la Guardia Pretoria (le truppe domestiche), l'Esercito del Reno e una coalizione degli eserciti del Danubio e dell'Eufrate; e tutti tranne Otho erano già di fatto imperatori quando entrarono a Roma. L'ultimo sopravvissuto alla lotta, Vespasiano, era un uomo di origine relativamente modesta; e poiché il principato cessò di possedere il prestigio dell'alta discesa, divenne necessario rimuovere, per quanto possibile, le anomalie dell'ufficio e dargli una forma legittima e permanente. Ci furono diversi risultati: un sistema elaborato e formale di titoli fu sostituito con i nomi personali degli imperatori giulio-claudiani; c'era una tendenza crescente a insistere sulle prerogative intrinseche del principato (come il potere censurante); e c'è stato un tentativo di investire il cesarismo con un carattere ereditario, sia per discesa naturale che per adozione. Inoltre, il culto dei Divi, o deificati Cesare, fu reso il simbolo della continuità e della legittimità imperiali.

Il regno di Vespasian fu noto per la sua riorganizzazione dell'esercito, che lo rese più leale e professionale; per la sua espansione dei membri del Senato, portando gli amministratori con un senso di servizio; per il suo aumento e sistematizzazione della tassazione; e per il suo rafforzamento delle frontiere dell'impero (sebbene sia stato aggiunto poco nuovo territorio). Il breve ma popolare regno di Tito fu seguito dall'autocrazia di Domiziano, che combatté la classe senatoria e istituì tasse e confische per costosi edifici, giochi e spettacoli. Un regno finale del terrore (89-96) fu interrotto dal suo assassinio. Alla dinastia dei Flavi successe l'era dei Cinque buoni imperatori.